martedì 22 giugno 2010

Sul termine "Marangon": alcune riflessioni di Mauro Casasola


Lo svasso e il tuffetto sono due specie della stessa famiglia (Podicipediformes) che hanno la caratteristica di immergersi in acqua accentuando con la testa il movimento e simulando un "tuffo". Da qui tuffetto in italiano e cavriola (capriola) in bisiac per lo svasso. Sempre in bisiac e(e in triestino) abbiamo anche magnabalini, termine molto diffuso, che indica in prima battuta il tuffetto ma per estensione anche lo svasso (vengono confusi). Mi sembra plausibile pensare che il termine magnabalini tragga la sua origine dal fatto che il tuffetto entri in acqua "tuffandosi" quasi come se volesse andare a mangiarsi i pallini da caccia che non lo hanno colpito. Se fosse così sarebbe un termine che deriva dal mondo della caccia (non vedo altre strade) e questo spiega perché il Brumati nei suoi atlanti ottocenteschi riporta per questa specie solo il termine sfrìsul (antico, oggi quasi desueto). Infatti nella prima metà dell'ottocento la caccia con armi da sparo non era ancora diffusa se non tra i nobili (non so nemmeno se eiseva già il fucile a pallini)e pertanto non abbiamo ancora magnabalini.
Questo per dire che le due (in realtà tre) specie, che hanno la stessa caratteristica di entrata in acqua e vengono spesso confuse.
Non godono della stessa particolarità gli smerghi (che appartengono agli Anseriformi), anche se anch'essi sono uccelli d'acqua. Devo subito dire che le due specie di smerghi nella classificazione non hanno a che fare nemmeno con i Phalacrocoracidae, ovvero con la faiglia dei cormorani.
Però, nonostante le diverstià di classificazione, la cultura popolare ha avvicinato e confuso spesso gli smerghi con i cormorani (ma anche con le strolaghe, ad esempio, che sono di un'altra famiglia ancora). Per il bisiac, ad esempio, sia lo smergo maggiore che i cormorani (tutte e tre le specie) prendono il nome di smergon. Ancora sempre sia lo smergo maggiore che tutti e tre i cormorani possono prendere il nome di marangon.
In italiano, delle tre specie di cormorano, una è detta sia cormorano (più forbito) che marangone (prestito dai dialetti) mentre le altre due specie sono dette marangone minore (mai cormorano minore) e marangone dal ciuffo (mai cormorano dal ciuffo). Credo che le due specie minori, in quanto distinte solo da alcuni, abbiano mantenuto solo il nome di origine dialettale.
Vengo al punto: una delle caratteristche di entrambi gi smerghi (quella che "salta all'occhio") è di avere il becco seghettato. Il becco a sega è una delle pecularità che permette di individuare gli smerghi. Non sono un esperto ma davo quasi per scontato che il termine marangon si riferisse al becco a sega e che fosse passato in un secondo momento a definire anche i cormorani, che non hanno il becco a sega ma sono confusi ai primi per altre caratteristiche morfologiche.
Ripeto, i "tuffi" sono invece caratteristiche più proprie di svassi e tuffetti.
Quindi, da quel che posso dire, mi sembra più che logico che gli smerghi abbiano preso il nome di "falegname" per il loro becco a sega e che questo nome sia passato solo in un secondo momento a indicare i cormorani che il becco a sega non ce l'hanno ma hanno altre caratteristiche in comune con gli smerghi. Tra l'altro lo smergo maggiore nel bisiac viene pure detto seghet (informazione orale, il Vocabolario Fraseologico del dialetto bisiac non riporta questo termine) proprio per il suo becco.
Credo quindi che è il falegname che da il nome all'uccello e non viceversa. Così come la monachella è un uccello che assomiglia ad una monaca con il velo e non la monaca con il velo assomiglia all'uccello.